domenica 26 settembre 2021

La settimana ha cinque giorni




Appello rivolto a tutti i militanti e simpatizzanti:

le idee e il programma di Futura circolano da qualche mese per i quartieri, fra gli abitanti. 

I giorni fatidici di Ottobre s'avvicinano, e la lista deve spendersi più che può per iniziare a pesare sugli equilibri elettroali. Gli altri equilibri, quelli dell'egemonia politica e culturale, si vedranno all'opera quando Futura otterrà dei risultati concreti per il benessere della popolazione con la partecipazione attiva dei cittadini. Prima di allora, c'è un passo da compiere.

Lunedì 27 Settembre comincia la raccolata firme per il referendum, evento decisivo della campagna elettorale e non solo: Ugo Mattei ha spiegato limpidamente le finalità politiche che lo sospingono verso una possibile vittoria, difficile ma eroica, che creerebbe condizioni di vita migliori anche per i credenti del potere. Tutti devono riflettere: il lasciapassare verde (usare l'italiano ne svela la concrete nefandezza) è punto di partenza e non d'arrivo di forme di controllo più invasive, discriminazione umana inedita nella storia, forma di sfruttamento di lavoratori occupati e non aumentando la precarietà, assalto spiritualmente corrotto e deviato alle coscienze umane.

Futura invita ad ascoltare tutti i detrattori della raccolta firme: chi lo fa, comprenderà da sè quanto molti di questi siano schiavi del personalismo, privi di coscienza spirituale e di classe, senza lungimiranza politica. Le critiche e i dubbi sono ben accetti e stimolanti in vista della collaborazione onesta fra le forze non asservite;

la lista aiuta Ugo Mattei contro la speculazione denigratoria rivolta in modo vigliacco e misero contro la sua persona che un certo movimento spinge come fosse parte della nuova vulgata di una chiesa dogmatica quanto quella tecnocratica vogliono imitare. Tutto questo ha senso: perchè la trappola di dividere le persone funzioni, andava spinta la alimentato il fuoco dell'odio cieco;

ecco che in questi 2 anni, le forze dell'odio han spinto direttamente o indirettamente molte iniziative di contrasto in tal senso, per svilirle, e han trovato alleati eterodiretti in chi si oppone in modo non costruttivo. I Torinesi e poi il resto dei connazionali si muoveranno verso invece equità e libertà, beni comuni e giustizia, come l'acqua si muove dalla fonte alla foce, liberando coscienze e masse schiacciate dal potere. 

Le iniziative contro il lasciapassare sono decivise, vanno aiutate attivamente. Lunedì venite, e portate più persone che potete in piazza Castello;

se non potete, fatelo nei luoghi in cui sarà possibile firmare, che si costutuiranno a breve.

Ma sia chiaro: la mobilitazione dev'essere costante e calma. E tutto ciò, riporta all'inizio di questo articolo: 5 giorni prima del silenzio elettorale che comincerà Sabato 2 Ottobre. 

E il metodo dev'essere il medesimo della raccolata firme: calma, costanza, impegno. Parlate con tutti quelli che potete, riprendiamoci Torino. Le due battaglie sono una sola.

Luca Volpe, Circoscrizione 4.


venerdì 17 settembre 2021

CONTRO LA CARTA VERDE, LO SPACCIO DELLA BESTIA TRIONFANTE


Ci sono nella storia giorni che diventano epitome d'infamia. Per l'Italia, il mese di Settembre ne ha diversi, e il 16 sarà ricordato in futuro come un grano di un nefasto rosario demoniaco. 

Futura non può accettare l'arbitrio minaccioso che, celato dal sorriso sardonico del Presidente del Consiglio dei ministri, celebra i fasti del potere dei forti sui deboli.

Il tempo delle attese, del nascondersi, del fingere, del disinteresse, è finito.

I cittadini che non vogliono essere sudditi devono cominciare a mobilitarsi contro ciò che non è deriva ma piano per dividere, controllare, punire, schiacciare sotto il tallone del potere più oscuro l'intera società. Perché è miope chi crede che l'emergenza sia temporanea, come chi crede tutto sia fatto per il bene proprio e della collettività, e peggio ancora chi non comprende che l'infame carta verde potrà essere usata in futuro per taglieggiare l'esistenza di chi la ottiene oggi in nome di soprusi travestiti da un buonsenso illusorio.

Per non attendere un secolo per l'arrivo di un Vico dopo il rogo criminale di Giordano Bruno, tutti devono mobilitarsi e opporsi ora e senza cedimenti perché le forze della luce presenti in tutti gli Uomini escano dall'involucro d'individualismo e  conformismo che sta massificando in un disgustoso termitaio una società che era ingiusta ma non disumana. Mobilitarsi vuol dire affrontare la questione col prossimo, perché è in lui che il potere gioca la sua sporcizia ammantata di finta ragione e ipocrita filantropia. Sarà dura, ma sarà l'inizio dello spaccio della bestia trionfante, ed emergeranno contro l'idra del potere nuovi San Giorgio, Ercole, Santa Margherita, Perseo e Santa Marta, figure coraggiose nella lotta contro i mostri d'ogni tipo. Il voto a Futura è un passo necessario per aiutare i nuovi eroi ad emergere, e la raccolta firme per un necessario referendum anche; è tempo di unirsi e reagire, coordinarsi e affrontare le sfide. Dall'azione individuale allo sciopero generale, ogni forma d'azione deve svuotare della passata sudditanza per acquisire un senso nuovo. Il paradigma di vita, il modo d'affrontare l'esistenza deve cambiare, per iniziare davvero lo spaccio della bestia oggi trionfante.


Luca Volpe, Circoscrizione 4.


mercoledì 15 settembre 2021

IN VIAGGIO CON FUTURA



Ogni città può essere vissuta solo spostandosi in essa, altrimenti la vita del singolo e della comunità si spengono nell'entropia;

e proprio su questo, la città vive alcune delle contraddizioni più assurde. 
Torino spicca per un retaggio novecentesco, uno di quelli che sarebbe utile rigettare per riappropriarsi delle cose migliori di quel secolo:

https://www.agi.it/cronaca/news/2021-01-01/torino-citta-italia-con-piu-auto-per-numero-di-abitanti-10871555/

retaggio culturale che deriva da una nota azienda che ha inciso troppo sulla vita della città. Quell'azienda ha licenziato nei decenni decine di migliaia di addetti (provocandone altri a cascata sull'indotto), ricevuto aiuti economici da tutta l'Italia, piegato il diritto del lavoro per sfruttare i lavoratori e i risultati di queste scelte così giuste ed eque rispetto alla nazione e alla città che l'hanno ospitata, sono da ascrivere nella storia dei grandi successi: ha spostato la sede all'estero e chiaramente innovato la produzione passando dalle automobili alle mascherine chirurgiche. I nostalgici dei bei tempi in cui essa spadroneggiava e dirigeva la vita della città sono stati ben trattati dalla loro beniamina, e la città dove ci sono 3 auto ogni 5 persone ha visto accadere una serie di fatti collegati al trasporto delle persone, perché le grandi contraddizioni generano tutte le altre a cascata, direttamente o meno.

A Torino il trasporto pubblico sta diventando grottesco: le istituzioni cittadine e i mezzi di stampa affermano che per migliorare e implementare il servizio bisogna tagliarlo, e così han tagliato per aumentare, perché notoriamente qualcosa migliora se vien fatto peggiorare. Corse tagliate rassicurando la possibilità di aiutare gli impegni dell'utenza, fermate soppresse soddisfacendo le esigenze di una popolazione più anziana di avere fermate vicine. E in compenso, il prezzo di abbonamenti e biglietti è aumentato progressivamente, i guasti della metropolitana idem e i cittadini vengono spinti in modo martellante a strisciare i loro biglietti ad ogni salita, per poter fare calcoli che servano a tagliare in modo più deciso mezzi e tratte...

Futura ha scoperto che le entrate di GTT derivano al 10% da biglietti e abbonamenti, una cifra ridicola che se venisse a mancare non comporterebbe problemi: internalizzando l'azienda si risparmierebbe (non privatizzandola) e si potrebbero assumere più persone, per non parlare dell'azionariato popolare che coinvolgerebbe i cittadini nella gestione di un assetto fondamentale. GTT è un bene comune strategico, che può aiutare a raggiungere in tempi brevi e con viaggi dignitosi (non su mezzi strapieni e senza adeguata climatizzazione) ogni parte della città e della cintura. Oggi invece il modo migliore per tutelare cittadini che arrivano a spendere anche più di 300 euro l'anno quando potrebbero spenderne 0, è di aumentare i controlli con gli assistenti di bordo, i famigerati controllori. Anche per tutelare la loro incolumità dalle condizioni sociali che si sono imbarbarite col capitalismo liberista, Futura propone di abolire il pagamento di biglietti e usare il personale liberato dal rischio per mansioni più dignitose che il pericolo di essere malmenato da una popolazione impoverita, o per fare assistenza alla cittadinanza senza essere i pubblicani dei nostri tempi. Torino può farlo.

Luca Volpe, Circoscrizione 4


venerdì 10 settembre 2021

IL DOLCE CAMMINO DELL'ACQUA

Futura ha un legame profondo con l'acqua come Torino, lambita e attraversata da quattro fiumi e torrenti, in cui il primo nucleo nacque millenni fa ad opera di tribù celte alla confluenza di Po e Dora. Il destino della città è legato ai suoi corsi d'acqua, sono loro ad alimentarlo e rispecchiarlo, come la limpidezza dei fiumi riflette quella della vita dei luoghi che attraversano. Renderli vivibili è una battaglia di simboli e di sostanza: come si può vivere nella città dei 4 fiumi senza avere con loro un rapporto fisico? Da decenni i torinesi vanno altrove per trovare refrigerio, anche per un inconscio motivo biologico: il corpo umano è fatto per lo più d'acqua, nel rapporto con essa si rigenera... come poterlo fare con acque inquinate o sporche, non curate, non amate? 

Le forze politiche che hanno imposto le olimpiadi, lasciato affondare le imbarcazioni turistiche durante le alluvioni, amputato i Murazzi come spazio di scambio della cittadinanza col Po, sono inadatte a rinnovare il rapporto dei cittadini con l'acqua, quindi con sé stessi e col tutto. Per quanto siamo bipedi terrestri, ci sviluppiamo però nelle prime fasi nel liquido amniotico, e Torino può essere l'utero di un rinnovamento umano, con i suoi fiumi eletti a culla di tutto questo. 

Futura propone l'azionariato pubblico di SMAT, trasformarla in un servizio pubblico puro annientandone le tariffe inique e la trasformazione della città può partire dai suoi fiumi per giungere a scopi più alti anche per altri luoghi del mondo: un centro internazionale di studi sull'uso rispettoso, creativo e rigenerativo dell'acqua per la reale riconversione ecologica dei tessuti urbani così poco a misura d'uomo e d'ambiente. Per essere ecologica dev'essere sociale ed equa, non solo a beneficio degli speculatori ma di tutte le classi sociali vessate da decenni dal liberismo in un rinnovamento totale all'insegna di un vivere più giusto, più libero, più equilibrato. 

E per quanto sembri un compito arduo, contro il quale si ergono poteri che fanno della forza e del loro arbitrio gli argomenti a sfavore del rinnovamento storico cui Futura tende, la filosofia più profonda e volutamente dimenticata di popoli lontani indicati oggi come esempio dai liberisti ci viene in aiuto: mentre Torino veniva abitata dai primi fondatori, il filosofo cinese Laozi scriveva oltre 2400 anni fa "Nulla è più molle e debole dell'acqua, eppure nell'abradere ciò che è duro e forte nessuno riesce a superarla". Le terre dove oggi il liberismo domina col controllo antiumano ammantato di un socialismo di facciata, dove schiaccia le popolazioni con tecnologie invasive e lo sfruttamento selvaggio, dove distrugge gli ambienti naturali, sono le stesse che ne decreteranno la fine, se ritrovano la loro antica coscienza. Noi possiamo fare lo stesso a Torino e ben prima, incamminandoci verso la nuova era, sostenuti dall'acqua, seguendone il dolce cammino, imitando il suo esempio, dentro e sopra di lei. 

Coi referendum 10 anni fa Ugo Mattei indicò a noi un primo passo;

oggi, possiamo fare il secondo.

Luca Volpe, Circoscrizione 4

Il video è una pillola dell'evento del 10 settembre ai Murazzi. Ugo Mattei si batte ogni giorno per il bene dell'acqua. 



 

giovedì 2 settembre 2021

IL LAVORO DA FARE, IL LAVORO DA CREARE





Senza soldi non si può vivere, anche con la gratuità di molti servizi per la quale Futura si sta battendo. Senza contare il precariato privato e pubblico, la sottoccupazione, lo sfruttamento della maggioranza dei lavoratori, di fronte ad una disoccupazione reale al 25%
https://www.corriere.it/economia/lavoro/21_maggio_12/vera-disoccupazione-europa-quasi-15percento-italia-tocca-su-quattro-4f036686-b352-11eb-a8d8-6fa95675e8be.shtml
e alla povertà (relativa e assoluta) sempre al 25%, quali sono le risposte della lista ad un problema tragico e impellente, che non trova spazio da anni in nessuna istanza concreta delle altre forze politiche?
Quelle che seguono, possono attuarsi solo col dialogo aperto delle istituzioni con cittadini, lavoratori, aziende.
1) Andare in controtendenza rispetto agli ultimi decenni e internalizzare i servizi;
2) stabilizzare i precari;
3) di fronte all'aumento della popolazione che necessita di assistenza, assumere e formare lavoratori che operino nei quartieri in cure di vicinato;
4) aperture di nuove scuole dell'infanzia e asili nido, gratuiti;
5) sostenere il recupero delle aree industriali dismesse, da parte di lavoratori;
6) appoggio diretto al piccolo commercio e P. IVA;
7) ecologismo costruttivo, istituendo centri comunali che riparino gli elettrodomestici a prezzi equi.
Sono proposte che hanno bisogno del sostegno dei cittadini: la presenza e la mobilitazione di tutti, potranno aiutare concretamente l'impegno della lista al mantenere queste semplici ma radicali idee.

Luca, Circoscrizione 4