Nel 2014, Mattei diviene Vice-Sindaco di Chieri (a Giunta PD), con delega ai beni comuni. In quella veste fa fare un salto di qualità nazionale alla stagione dei regolamenti per i beni comuni, portandoli oltre la visione assai riduttiva che li limitava alla cura del decoro urbano. Il Regolamento di Chieri è diventato, poi, modello teorico di quello ancor più avanzato oggi in vigore a Torino, scritto da un gruppo di lavoro dell’ Università di Torino guidato dal Prof. Mattei, vincitore di un programma congiunto col Comune di Torino a guida 5Stelle (Co-City). In questo lavoro tecnico ma anche politico, Mattei ha dimostrato di poter generare egemonia sui beni comuni nei confronti di amministrazioni divise e in inutile battibecco fra loro: a Chieri il Regolamento fu approvato dal PD con voto contrario 5Stelle. A Torino dai 5Stelle con voto contrario PD! Sempre in qualità di vicesindaco, organizza a Chieri il Festival Internazionale dei Beni Comuni, che nel luglio del 2015 ha portato in città decine di migliaia di persone. In quell’occasione ha promosso il dialogo tra personalità rappresentative di sensibilità culturali molto diverse, fra cui: Vandana Shiva, Gilberto Gil, Caetano Veloso, Stefano Rodotà, Gustavo Zagrebelsky, Marco Travaglio, Antonio Negri, Michela Murgia, Michelangelo Pistoletto, Carlo Freccero. Nel 2018, dopo il crollo del Ponte Morandi, Mattei ha rilanciato il Disegno di Legge Rodotà che, qualora fosse stato approvato oltre dieci anni prima, avrebbe evitato la tragedia. Essa è stata infatti determinata dalle vergognose concessioni/rendite su beni pubblici come le infrastrutture basilari, che la Commissione Rodotà aveva dichiarato essenziali per l’esercizio della sovranità e ad appartenenza pubblica necessaria. Il Comitato Rodotà, di cui Mattei è stato Presidente nazionale fin dall’origine, ha così organizzato la raccolta firme per una Legge di iniziativa popolare che ha nuovamente portato la questione della tutela dei beni pubblici e comuni in Parlamento, che però continua a rifiutarsi di discuterne ormai da 12 anni.
Nauseato dalla finta, triste e ideologica competizione fra opposti schieramenti in cui si articola la competizione politica dei salotti TV, e soprattutto, di partiti trasformati in comitati d’affari e macchine di propaganda elettorale, Mattei si è impegnato per dar vita a un soggetto politico nazionale del tutto nuovo e a una rete nazionale di difesa e cura dei beni comuni. È nata così Generazioni Future, la prima società cooperativa di mutuo soccorso intergenerazionale. Per riportare insieme i 26 milioni di Italiani, che giusto dieci anni fa dissero no al modello neoliberale, votando contro la privatizzazione dell’acqua, bisogna saper comprendere la natura strumentale di tante divisioni popolari, operando una vera e propria conversione ecologica della Politica: non più destra contro sinistra ma persone comuni contrapposte a oligarchie, sotto contro sopra.
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