lunedì 7 giugno 2021

UGO MATTEI PARTE TERZA

ugo mattei
Ugo Mattei 

Occorre un soggetto politico nuovo, che non riduca la politica alla competizione elettorale o ai sondaggi sulle piattaforme, ma che sappia utilizzare gli strumenti giuridici a difesa delle persone e dei beni comuni, contro gli abusi del potere pubblico e privato, e che lavori attivamente alla eco-alfabetizzazione popolare, per far rinascere la cittadinanza attiva e la voglia di fare Politica. Le generazioni future hanno bisogno di noi, responsabili adesso per il futuro. Noi adesso abbiamo bisogno delle generazioni future per restituire un senso politico alla nostra vita, altrimenti ridotta a produzione e consumo, se non a disoccupazione.

A tutela delle Generazioni Future, Mattei ha recentemente patrocinato presso il Tribunale di Torino una causa urgente contro la Città Metropolitana di Torino, un potente consorzio privato multinazionale e l’amministrazione pubblica di Frossasco. Costoro, per non spendere 35.000 euro, insistono nel mantenere un palo porta-antenne alto 25 metri nel cuore di una scuola elementare frequentata per molte ore al giorno da bambini.



Respinto a Torino, il ricorso contro i rischi lungo-latenti dell’ elettromagnetismo (soprattutto 5G) pende ora alla Corte Internazionale dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo. Generazioni Future ha dato altresì vita a un Osservatorio per la Legalità Costituzionale, in cui autorevolissimi costituzionalisti monitorano l’azione governativa in fase pandemica per contrastare gli abusi incostituzionali su temi sensibili come il vaccino, la privacy, la libertà di espressione del pensiero e di dibattito scientifico.

Mattei non è solo un accademico, già Professore Ordinario all’età di 29 anni e da trent’anni docente anche in California, ma ha dimostrato di saper costruire Istituzioni e curarle con passione nel tempo. Nel 2006, mobilitando finanziamenti importanti (benché molte promesse non siano mai state mantenute), ha dato vita all’ International University College of Turin (IUC), istituzione accademica a lungo presieduta dal compianto Stefano Rodotà, che in pochi anni, attraverso lo studio critico del capitalismo visto dal basso verso l’alto, nella prospettiva dei beni comuni, ha raggiunto un lustro internazionale con pochissimi soldi. Quasi quattrocento studenti da tutto il mondo, in prevalenza dal sud globale, sono stati accolti gratuitamente a Torino dallo IUC, che oggi è un gioiello della Città, libero e aperto. Alcuni fra i giuristi più celebri del mondo, fra cui il maestro di Yale, Guido Calabresi, vi insegnano regolarmente fin dall’origine. Il progetto accademico sul Nucleo comune del diritto privato europeo, ospitato adesso allo IUC e lanciato da Mattei a Trento nel 1993, è oggi il più importante d’Europa, coinvolgendo oltre 400 studiosi e rimanendo sempre libero da finanziamenti europei al fine di evitare il pericoloso condizionamento ideologico che ne sarebbe derivato.




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