Mattei è stato ed è attivo nei movimenti per i beni comuni a livello internazionale. È stato audito dal Senato messicano, su invito di locali movimenti per l’acqua pubblica. È stato inoltre invitato da Papa Francesco in Vaticano a un seminario internazionale a porte chiuse sull’acqua, in preparazione dell’enciclica Laudato sì.
Di recente, Mattei ha curato il volume "La dittatura dell’Economia" di Papa Francesco. Il suo lavoro giuridico sui beni comuni e sulla proprietà, tradotto in decine di lingue, è noto e discusso in tutta Europa, ed è stato premiato con un Dottorato Ad Honorem all’Università Cattolica di Lovanio, nonché con il Premio Internazionale Elinor Osrom, il più alto riconoscimento internazionale sui beni comuni, consegnatogli in Olanda. Ugo Mattei ha inoltre ricevuto negli Stati Uniti il premio Benjamin Franklin e in Italia i premi Luigi Tartufari, Benedetto Croce e Jacopo da Lentini.
Mattei ha pubblicato decine di libri accademici e oltre cento saggi tradotti in tutto il mondo. Ha scritto con autori del calibro di Laura Nader (antropologa), Fritjof Capra (fisico ed ecologista), Robert Cooter e Henry Hansmann (economisti), Mark Mancall (storico). Allievi del Prof. Mattei sono oggi cattedratici a Trento, Torino, Alessandria, Novara, Boston, Memphis, Bamako, Anversa. È stato editorialista del Fatto Quotidiano e del Manifesto, e oggi collabora con la nuova rivista online L’Italia Libera.
Ugo Mattei è nato a Torino dove si è laureato in giurisprudenza nel 1983, a ventidue anni, svolgendo una tesi sulla tutela giuridica dell’ambiente. Ha studiato con maestri come Rodolfo Sacco, Norberto Bobbio, Luigi Firpo, Enrico di Robilant, Gastone Cottino, Antonio Gambaro, Giovanni Conso. Ha frequentato il Liceo Majorana (ai tempi Segré di Moncalieri) e l’Istituto Salesiano Valsalice. È sposato con Elisabetta Grande e ha tre figli: Clara, Greta e Adam.
Mattei proviene da una famiglia di partigiani e antifascisti. Nonno Ugo è stato un esponente di punta del CLN Alta Italia per il Partito d’Azione; lo zio Gianfranco, gappista e giovane professore di chimica al Politecnico, è stato responsabile della produzione delle bombe per il movimento partigiano romano ed è morto suicida a 27 anni nella galera di Via Tasso dopo giorni di torture per non tradire i compagni. Zia Teresa, la partigiana comunista Chicchi, è stata la più giovane deputata all’Assemblea Costituente, ed è nota per aver proposto la mimosa come fiore per la Festa della Donna. Uscì dal PCI per coerenza etica senza mai più fare politica di partito, pur non abbandonando la politica. La zia Chicchi ha avuto un ruolo importante nella formazione politica di Mattei fin dal golpe cileno contro Salvador Allende quando, insieme a diversi rifugiati cileni subito dopo l’ 11 settembre 1973, utilizzò la casa di famiglia al mare per dar loro rifugio e organizzare qualche forma di resistenza. Il cugino Gianfranco Sanguinetti è stato uno dei principali esponenti dell’ Internazionale Situazionista, e insieme a Guy Debord ha pubblicato il libro che ha sancito la fine politica dell’esperienza.
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